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Sekt? Forse!

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Non so se avete mai bevuto, o addirittura sentito, la bevanda che porta il nome Sekt. Solitamente, se sappiamo di cosa si tratti, ci immaginiamo uno spumante tedesco di dubbia qualità priva di ogni sorta di eleganza. Considerando che la stragrande parte di Sekt viene prodotta con il metodo Charmat da vini sfusi a basso costo, importati prevalentemente dalla Spagna e dall'Italia, questa immaginazione non è del tutto errata, anzi anzi. Questa poco affascinante operazione ha avuto ampi consensi sia dal legislatore che dal consumatore, che a suon di spiccioli acquista un mare di bollicine senza collocazione geografica alcuna. Tant'è che a sfornare imbottigliarlo sono così detti Sektkellereien, cioè delle giganti aziende che portano a casa lo sfuso da ogni dove, lo sottopongono all'iter dello Charmant e lo commercializzano.
Possiamo ben dire che tale liquido non vale il mio inchiostro e il vostro tempo, ma c'è un ma. Piccolo, ma c'è e si chiama Sekt Premium (Metodo Champenoise)  e Sekt b.A. (solo uve provenienti dalle regioni vinicole ufficiali in Germania). Particolarmente meritano attenzione quelli realizzati con uve Riesling, Pinot Bianco, Grigio e Nero in piccole quantità poiché  normalmente è sono prodotti da vignaioli con vigneti propri. 

Anche lo spumante austriaco si chiama Sekt, con la differenza che a prevalere qui è il Metodo Classico dalle uve Grüner Veltliner, Welschriesling e Blaufränkisch, imbottigliate in versione secca o semi secca.

Quello che voglio dire è che, come in molti casi relativi ai vini esteri, noi qui abbiamo due cose da conciliare:
1) Sulla scia di miglioramento della qualità di tanti vini anche artigianali, ci sono dei Sekt di tutto rispetto (a volte anche estremamente interessanti) e di grande value qualità/prezzo;
2) Ma di difficile reperibilità in Italia. #introvabili

E questo spiega del perché di questo pezzo: ne ho assaggiato uno e ve lo consiglio.






Riesling Sekt Brut Peter Jakob Kühn 2013. 

Vigneti storici nel Rheingau, l'azienda di famiglia da 230 anni, ora biodinamica e membro di Demeter dal 2004. 

Una bolla che terrei con piacere in cantina.