Featured

Un Ombra di Rosa nel Podere Luisa


wine_witness

Si dice che l'estate è la stagione dei rosati. Questa tesi non mi ha mai convinto del tutto. Forse, perché di rosati veramente belli non ce n'erano tanti in giro e quei pochi non li trovavi ovunque. Ma negli ultimi anni la situazione è cambiata tantissimo e mi sto divertendo ad eleggere "wine_witness rosé dell'anno". Così, grazie al caro amico @il_pescatorio, quest'anno è Ombra di Rosa del Podere Luisa ad essere eletto. Guarda caso, pochi giorni dopo andavo in Toscana proprio nella zona di Arezzo e, ovviamente, sono andata a trovare Romina Erbosi e Sauro Burzagli in azienda a Valdarno.
Un posto di una bellezza incredibile. D'altronde siamo in Italia, siamo in Toscana e il paesaggio qui è bucolico. Non ci sono grandi viali o cancelli che portano alla tenuta, solo tanti vigneti che circondano il podere con una meravigliosa vista dal terrazzo.
Naturalmente il vino è naturale. Dico "naturalmente" perché in questo lasso della mia vita difficilmente i miei sensi avrebbero scelto un vino differente. Romina e Sauro sono degli autentici artigiani del vino. Di viticoltura si occupava sia il nonno di Sauro, sia il padre ma solo loro, l'ultima generazione, hanno cominciato ad imbottigliare. "I pochi imbottigliatori della zona hanno tirato troppo la corda", - dice Sauro. Facevano brutto e cattivo tempo, finche il costo dell'uva è sceso cosi in basso da mettere in dubbio il senso intero dell'attività. 

wine_witness

Non c'è male senza bene si dice. E infatti, c'è ora qua un brulicare delle belle aziende che, anche se devono ancora farsi strada, lavorano con una lodevole etica. Indubbiamente tra questi anche Podere Luisa. 
Vivendo da sempre in mezzo ai vigneti, l'idea di conduzione sostenibile o biologica non è una nuova tendenza per loro, bensì una normalissima condizione di vita in campagna. "Non possiamo avvelenare l'acqua che beviamo ogni giorno". In effetti... "Non facciamo diserbo, concimazione e rimedi in vigna solo naturali e solo quando serve. Siamo certificati come azienda biologica da Suolo e Salute, ma in realtà stiamo seguendo il protocollo biodinamico dal 2008, non per la certificazione, semplicemente perché ne condividiamo la filosofia. Se ci pensi, i contadini cent'anni fa lo facevano spontaneamente, seguivano il ciclo vitale delle piante, no? Era naturale osservare cicli lunari, concimare con letame.." 
Eppure, quanti scettici ci sono ora verso queste "sciamanerie"...


wine_witness

Con Sauro abbiamo fatto il giro delle loro vigne che hanno l'età tra 10 e 50 anni. Differenti suoli e esposizione alla luce, ma soprattutto è stato impressionante vedere impatto della biodinamica nella stessa vigna, in cui Sauro ha lasciato alcuni filari senza applicare le sue pratiche. Le terre più vive, le piante più forti, ambiente più vigoroso.. questo è biodinamica.
Quasi tutti i lavori, sia in vigna che in cantina, sono fatti a mano, come vuole la tradizione contadina. Sauro conosce pianta per pianta, va a "leggere" ogni giorno le loro foglie per intervenire in anticipo su eventuali problemi. Macerazione sulle bucce fino a totale svolgimento degli zuccheri in alcol, solo lieviti indigeni, legno grande da 500 lt, niente filtrazioni. 
Assaggiamo tre vini.

wine_witness


1. Amnesya 2017, 13% abv. Vino bianco da Trebbiano e Malvasia sui terreni argillosi. Il suo nome lo deve a Beppe che sempre dimenticava di fare il bianco. E' un orange da godere sicuramente fra qualche anno, perché la promessa è sostanziosa e si basa su una solida struttura tannica, bel corpo e una spiccata acidità. Solo 2000 bottiglie circa di produzione annuale.
2. Ombra di Rosa 2017, 13% abv. Un rosato color cerasuolo dalle vecchie vigne di Sangiovese sul suolo sabbioso. 18 ore di macerazione circa e salasso. E fresco e sapido, gustoso, pieno di piccoli frutti rossi e con elegante tessuto tannico. Anche se è rosato, pretende almeno un paio di anni in pace (anche perché mi ricordo la poesia del 2015..)Sorprendentemente somiglia a Romina. Solo 1000 bottiglie l'anno.
3. Castelperso IGT Toscana 2014, 14% abv. Rosso dal vigneto vecchio a piede franco sul terreno argilloso e sottosuolo roccioso. Nonostante l'annata "strana" per la zona, questa vigna sembrerebbe poter reggere fenomeni climatici anche tra i più devastanti. In effetti, questo Sangiovese è straordinariamente bilanciato, sottile e verticale. Senz'altro è il vino di Sauro.