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Fattoria Caspri by Bertrand Habsiger

Wine Witness

A un passo da Podere Luisa, a Montevarchi, si trova la fattoria Caspri, il regno di Bertrand Habsiger, un francese alsaziano. Lo conosco da Romina e Sauro e anche lui mi accoglie generosamente in cantina nonostante è una giornata assai calda con 38°C all'ombra.

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La fattoria è stata acquistata una decina di anni fa da una donna facoltosa, impegnata nel settore arte. Bertrand,  che lavorava con lei negli ultimi anni, di colpo si è ritrovato a fare il vignaiolo, complice il suo passato da sommelier in un ristorante stellato (anche lì di colpo e per volere del capo.. il karma?), dove si è fatto le ossa con i migliori vini del mondo, per poi cadere in trappola, effetto colpo di fulmine per un Pinot Bianco naturale alsaziano, dei vini biodinamici. Avendo nella fattoria la carte blanche decisionale, ca va sans dire, porta avanti la conduzione biodinamica, sperimentando con diversi vitigni sia locati che internazionali. Tra le varietà a bacca rossa ci sono Sangiovese, Ciliegiolo, Canaiolo, Alicante, Syrah e Pinot Nero, mentre a bacca bianca i tradizionali Trebbiano e Malvasia.

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Gli ettari di vigneto in proprietà sono circa 10 sui terreni di gneiss, limo, sabbia e argilla, 7 ha di oliveti e un orto di dimensioni notevoli. Nelle vigne si pratica un sovescio ricco di azoto, preparati 500, piante ricche di silicio. In cantina è un work in progress, dove al momento si vinifica 20% di uva con raspi e il resto diraspato, si fanno macerazioni abbastanza lunghe (fino a 30gg) con tanti rimontaggi e affinamenti in legno, grande e piccolo, fino a due anni. 
La produzione attuale si aggira intorno a 15000 bottiglie, ma da quest'anno tutti i vigneti entrano in produzione aumentano il numero di bottiglie fino a 25-30 mila, mentre la prospettiva è quella di arrivare a 40000.
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Ho assaggiato diverse cose tra cui il Metodo Classico da Sangiovese (cremoso e delicato, peccato una pronunciata riduzione), il Syrah (interessante, stile Crozes-Hermitage), il Ciliegiolo in purezza e in blend con il Canaiolo (freschi, succosi e spensierati) e poi Pinot Nero e Luna Blu (Trebbiano e Malvasia) dalla vasca. E questi due mi hanno colpito molto. Il primo, di medio corpo, è un vino elegante nella sua rusticità, propina già sentori di sottobosco e di piccoli fritti rossi. Mi sono portata a casa una magnum 2017 da bere magari in primavera. L'altro l'ho trovato semplicemente fantastico, perché nelle mie corde: salino, resinoso e agrumato, dinamico, forte, sopportato dai morbidi tannini. Purtroppo, Bertrand non ne aveva più in cantina, quindi dovrei ricavarne uno da qualche parte..

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Esuberante, estroverso, provocatorio ma anche "precisino", Bertrand fa vini a propria immagine e somiglianza. Direi che dobbiamo tener d'occhio questo ragazzo prodigio, facendo attenzione (sennò sono guai) di non chiamarlo francese!